Cerimonia in Comune nel giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo

 

Livorno, 9 maggio 2022 - L'Amministrazione Comunale di Livorno ha aderito per il secondo anno al Giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi, ricorrenza della Repubblica Italiana istituita con la legge 4 maggio 2007 n° 56 che viene celebrato il 9 maggio, giorno in cui fu ucciso Aldo Moro (9 maggio 1978, dopo 55 giorni di prigionia).
Oggi nella Sala del Consiglio comunale ha avuto luogo l'evento che ricorda la Giornata.
Sono intervenuti il Sindaco Luca Salvetti, il Questore Roberto Massucci, il Prefetto Paolo D'Attilio, le Autorità Civili e Militari, il Procuratore Capo di Livorno Ettore Squillace Greco, le associazioni partigiane: Anpi, Anppia, Anei e Aned.
Erano presenti  presenti, come lo scorso anno, anche Paola e Maurizio Mannocci, figli dei livornesi Lina Ferretti, che perse la vita nella strage di Bologna del 2 agosto 1980 e di Rolando Mannocci ferito gravemente e rimasto invalido, perito successivamente, e inserito quindi ufficialmente nella lista dei deceduti a causa dell'esplosione alla stazione del capoluogo emiliano.
In collegamento dall'Università di Pisa ha fatto un intervento il professore Francesco Tamburini, docente presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali.
E' stato inoltre proiettato il video "Twenty-Three May 1992 - #borderless#NoMafia" dedicato alla Strage di Capaci, attentato di stampo terroristico/mafioso.
Queste le parole del sindaco Luca Salvetti che ha introdotto l'evento: 
“Lo scorso anno abbiamo voluto ricordare, per la prima volta anche nella nostra città, le vittime del terrorismo con una commemorazione degna delle tante, tantissime vittime che nel nostro paese hanno offerto un enorme tributo di sangue ai valori della libertà, della democrazia e della convivenza civile.
Volevamo che questo ricordo rimanesse un momento importante per la città. Non un episodio occasionale ma una vero momento di ricordo e riflessione a cui richiamare cittadini e istituzioni.

Il tributo umano è stato enorme
Uomini e donne delle forze dell’ordine, della società civile, della magistratura, dei media, della politica del mondo sindacale e tatti, tantissimi uomini e donne comuni, colpevoli soltanto di transitare nel posto sbagliato al momento sbagliato o aver preso un treno che sarebbe diventato un mezzo di morte.

Il fenomeno terroristico in Italia ha avuto vari volti: quello politico, quello stragistico-sovversivo, quello mafioso, deformando la normale dialettica politica e sociale. Deformato, ma mai piegato il nostro sistema e le nostre società. 

Meglio di me altri sapranno analizzare i passaggi storici e politici di questi anni drammatici, ma soprattutto i termini della sanguinosa globalizzazione del terrorismo internazionale”. 


 

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