Livorno, 16 luglio 2020 - ll 15 luglio 1920, a pochi giorni dalla morte del pittore Mario Puccini, si riunì a Livorno nello studio del pittore Gino Romiti un gruppo di artisti: Adriano Baracchini-Caputi, Tino Cavagnaro, Gino Cipriani, Goffredo Cognetti, Beppe Guzzi, Giovanni March, Corrado Michelozzi, Renato Natali, Gastone Razzaguta, Renuccio Renucci, Carlo Romanelli, Gino Romiti, Ferruccio Rontini, Cesare Tarrini, Alberto Zampieri, Giovanni Zannacchini. Il loro proposito fu di costituirsi in gruppo artistico in nome del Maestro Mario Puccini e di ottenere che la sua salma fosse traslata nel Famedio cittadino.
Nacque così il Gruppo Labronico, al quale da subito aderirono i più noti pittori e scultori, artisti come Leonetto Cappiello, Alfredo Muller, Pietro Mascagni, Dario Niccodemi, Sabatino Lopez, Giovanni Marradi, che lungo il corso del Novecento ha definito il contributo livornese alle arti figurative, rendendolo come tale identificabile in tutta Italia.
Ieri, 15 luglio 2020, il centenario del Gruppo Labronico è stato ricordato in apertura dei Consiglio Comunale dall’assessore alla cultura Simone Lenzi che ha evidenziato il rilievo della storia del Gruppo nelle vicende artistiche della Toscana. L’assessore ha inoltre parlato della mostra dedicata a Mario Puccini che avrebbe dovuto svolgersi al Museo della Città proprio in occasione di questo centenario ma purtroppo annullata per la pandemia da Covid. Una mostra che il Comune rimanderà al 2021. L'assessore Lenzi ha anche ricordato che se Puccini avesse avuto un più ampio orizzonte culturale oggi sarebbe ricordato in Europa come Modigliani e Van Gogh.