Martedì 18 febbraio alle ore 16 presso l'Archivio di Stato di Livorno, via Fiume 40 si terrà la conferenza, a cura di Riccardo Maffei, dal titolo "Gli Altri Ebrei. Apolidi russi e una cittadina rumena nel vortice delle leggi razziali a Livorno 1938-1943".
Le ricerche storiche consentono di far riemergere le vicende umane e personali che si celano dietro la persecuzione antisemita attuata dal regime fascista a partire dal 1938. La documentazione inedita rinvenuta presso l’Archivio di Stato di Livorno, e in parte presso l’Archivio Storico della Comunità Israelitica di Livorno, permettono di affinare la conoscenza che oggi gli storici hanno di quell’orrenda pagina della storia nazionale.
La persecuzione antisemita che finì per colpire alcuni ebrei stranieri residenti nella città labronica risulta in tal senso poco conosciuta e al medesimo tempo particolarmente significativa. La sorte di questi uomini e donne, apolidi di origine russa, e una giovane rumena (proveniente dalla Bessarabia, regione che nell’estate del 1940 fu annessa all’Unione Sovietica), finì per intrecciarsi con gli eventi della grande politica..
In un primo tempo essi furono oggetto delle attenzioni delle autorità in quanto ebrei e, con la guerra contro l’Urss, vennero schedati perché comunque riconosciuti – in qualche rapporto – con una “potenza nemica” coinvolgendo nell’opera di vigilanza anche il Servizio Informazioni Militare (SIM).
La documentazione conservata presso l’Archivio di Stato livornese consente di ricostruire – in maniera abbastanza esaustiva – le vicende biografiche di queste vittime della persecuzione antisemita del regime fascista. Certamente una vicenda poco conosciuta ancora oggi.
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