Ultime aperture per la mostra personale di Emilio Fantin: Integratore, elefante, peyote è realizzata all’interno di Coordinate, un programma biennale di interventi artistici che dal nuovo polo culturale dei Magazzini Generali si apre verso la città e dalla città al mondo.
La mostra - realizzata in collaborazione con Fondazione MG 48° 50° e con il contributo di Regione Toscana e Giovani sì, Comune di Livorno e Fondazione Livorno - segna la terza Coordinata e prosegue nella direzione di spazi geografici interiori, questa volta legati al
sonno, al sogno e agli stati di coscienza non ordinari, ovvero a quell’area in cui si generano dinamiche intense di relazione e scambio al di là della imbracatura del linguaggio.
L’artista sarà presente durante le aperture di sabato 14 e domenica 15 settembre per incontrare il pubblico in una visita guidata.
Emilio Fantin da anni utilizza pratiche artistiche che mettono in comunicazione persone, fatti e situazioni. Per la mostra negli oltre 600 mq del Magazzino 5 di Livorno, sono installate, per la prima volta insieme, due sculture ambientali: Integratore (8x15m), un'installazione del
2006 realizzata con tessuto non tessuto e “quinte” di vetroresina, che racchiude sei scranni di metallo dove i performer prendono posto. Peyote del 2003, una struttura gonfiabile realizzata con tessuto da paracadute, dove si svolge la performance Incontri interiori.
Alle due installazioni si aggiunge un lavoro inedito del 2024, Elefante, scultura totemica realizzata con tre pressurizzatori e una proboscide artificiale. La scultura oltre a produrre un suono costante emette un flusso d’aria. Su alcuni pannelli di cartongesso e fogli di carta
scenografica sono disegnate immagini della serie Archetipi (2023), evocate da precedenti performance. In un’altra serie di disegni Stati di coscienza (2022), Fantin si concentra sul rapporto logica-immaginazione.
BREVE BIOGRAFIA
Emilio Fantin (Bassano del Grappa,1954)
Artista interessato a creare spazi e situazioni in cui si invita a condividere l’area non geografica del sonno e del sogno, alla ricerca di quei legami speciali e nascosti che animano la vita di una comunità. E’ stato coordinatore del progetto Oreste (1995-2001), membro del
collettivo Lu Cafausu (2007) e cofondatore della Fondazione Lac o Le Mon (2015).
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