Pierluigi Lanfranchi presenta "Il tempo che trova"

Quando: 
Venerdì 25 Febbraio 2022 19:00
Dove: 
Caffè letterario Le Cicale Operose
corso Amedeo, 10157125 Livorno , LI
Descrizione: 

Sabato 15 febbario alle ore 19 al caffè letteraio Le Cicale Operose Pierluigi Lanfranchi presenta Il tempo che trova (2021), iQdB edizioni, collana Fuochi diretta da Ottavio Rossani.
Chiara Portesine introduce l'autore.

Al pubblico presente saranno donati cahiers rilegati a mano da Le Cicale Operose contenenti alcune poesie di Pierluigi Lanfranchi, che saranno lette in corso di serata, associate ad opere pittoriche (a cura di Pierluigi Lanfranchi e Chiara Portesine).

I cahiers andranno prenotati telefonando al 3472993159.
Cena con l'autore al termine della serata per coloro che vorranno.
L'evento si terrà in struttura esterna riscaldata, in giardino

"Il tempo che trova di Pierluigi Lanfranchi è un libro surreale, e pure tremendamente reale. È il tempo che trova l’uomo, la donna, i figli, la vita, le cose, la storia, i miti che dalla loro lontananza illuminano il presente, il futuro, il passare della vita. In questo libro - storie raccontate in versi o in prosa poetica (potente suggestione è l’incontro con Brodskij in un viaggio onirico), con una lingua esatta, evocativa - entrano tutti i sogni possibili. L’oniricità del pensiero cosparge spesso i momenti esperienziali. Il tempo passa, il tempo si ferma, salta anche la relatività. Il poeta spazia dai miti alla quotidianità, situazioni tutte filtrate dal sogno che può essere incubo o elegia. La geografia, lo spazio, le città (Parigi, Vilnius, Montreal), non sono solo dimensioni fisiche, sono anche ipotesi di tempo. E se il tempo non è misurabile, sono l’uomo, o la donna, o le cose, ad essere tangibili come ipotesi di vita, ma mai come certezze. Eppure, con Properzio, “la morte non tutto finisce”. Tuttavia insiste il niente alla fine della peregrinazione, però “con te anche niente è già qualcosa”. E questo attiene alla speranza, che non ha nulla in comune con il tempo indefinibile. Il filo del pensiero, che vede il nero e il bianco, che sente il suono e il silenzio, non si spezza, e annoda gli sprazzi di malinconia o di esultanza. Esiste quindi ancora una possibilità di vita, ma non da soli.". (Ottavio Rossani)

Pierluigi Lanfranchi (1973) ha pubblicato la plaquette Canicula (Battello Stampatore, Trieste 2007) e la raccolta Latitudini (OMP, Pavia 2008). È l’autore di Acheronta movebo. Le storie ritrovate di Franziska e Charles Maylan (Castelvecchi, Roma 2017). Insegna letteratura greca antica all’università di Aix-Marseille. Vive ad Amsterdam.

Chiara Portesine (1994) sta svolgendo un dottorato presso la Scuola Normale Superiore di Pisa con un progetto sui rapporti tra pittori e poeti della Neoavanguardia, a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta. Si è occupata di autori come Andrea Zanzotto, Emilio Villa, Corrado Costa, Elio Pagliarani e, soprattutto, Edoardo Sanguineti, a cui ha recentemente dedicato una monografia dal titolo «Una specie di Biennale allargata». Il giuoco dell’ecfrasi nel secondo romanzo di Edoardo Sanguineti (Fabrizio Serra, Pisa-Roma 2021).

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