LEGGERMENTE
Incontri letterari
VILLA FABBRICOTTI
Sergio Staino
STORIA SENTIMENTALE DEL P.C.I.
(anche i comunisti avevano un cuore)
Piemme
Introduce
Simone Lenzi
ORE 21.30 PROIEZIONE
“L'OCCHIO DI VETRO”
Regia di Duccio Chiarini
Sabato 31 Luglio il parco di Villa Fabbricotti ospiterà un doppio appuntamento della rassegna “Leggermente: incontri letterari”, quest’anno giunta alla terza edizione. Alle 19:00 Sergio Staino presenterà il suo ultimo libro “Storia sentimentale del P.C.I. (anche i comunisti avevano un cuore)”, mentre alle ore 21:30 ci sarà la proiezione del documentario “L’occhio di vetro”, regia di Duccio Chiarini. Gli eventi sono gratuiti.
ORE 19:00
Sergio Staino presenta il suo ultimo libro “Storia sentimentale del P.C.I. (anche i comunisti avevano un cuore)”, edito da Piemme. La sua storia del Pci è una lettura moderna di tutto ciò che è stato, ciò che poteva essere e non è stato. Un atto d'amore verso un'idea che non tramonta e che seppur in forme diverse chiede ancora conto alle società di oggi e di domani. L’autore sarà introdotto dall’assessore Simone Lenzi.
L’incontro si terrà nella zona verde e accogliente vicino al Chioschino di Filippo Brandolini.
Evento in collaborazione con Deep Festival.
ORE 21:30
Duccio Chiarini, dopo Hit the road, continua ad indagare gli aspetti della sua complessa e affascinante storia familiare, trasformando dolorose vicende private nel riflesso di una storia tutta italiana. Alla morte della nonna Liliana, il regista pisano ripercorre il passato fascista della sua famiglia con un viaggio fisico e insieme spirituale alla ricerca delle proprie radici. Servendosi di fotografie, documenti, lettere, cimeli e del diario del prozio Ferruccio, adolescente che aderì alla Repubblica di Salò, Chiarini racconta la storia del bisnonno Giuseppe Razzini, tornato a casa dalla Grande guerra con un occhio di vetro e entusiasta fascista della prima ora, e dei figli Liliana, Ferruccio e Maria Grazia, i primi due convinti seguaci di Mussolini, l'ultimata sposata con un antifascista. Qual era il rapporto fra queste persone? E perché i Razzini fecero calare una cappa di silenzio sugli anni della guerra, divisi dalla fede politica ma legati dall'affetto?
Note sul libro
Sergio Staino, “Storia sentimentale del P.C.I. (anche i comunisti avevano un cuore)”, Piemme, 2021.
«Questa è una storia parziale e non ha la pretesa di ricostruire alla perfezione gli accadimenti storici. È una storia d'amore personale, a tratti assai stramba e picaresca, che però somiglia a quella di tanti altri. Una storia, quella del comunismo italiano, tanto forte da far tremare i polsi.» Sergio Staino è uno dei più importanti vignettisti italiani. Attraverso il suo personaggio Bobo, panciuto, scettico, amletico, prototipo di un certo tipo di comunista, ha raccontato i passaggi fondamentali del P.C.I., i dilemmi e gli snodi cruciali, le battaglie campali, gli errori madornali e le ipocrisie. Per raccontarla bene, questa storia, ci porta dentro le campagne toscane del secondo dopoguerra, la figura leggendaria del nonno materno, e poi la Firenze degli anni '50, le simpatie verso l'ala carismatica del partito, Pajetta e Terracini. Ci racconta Togliatti e Berlinguer. L'amore per Neruda e Brecht. Le differenze tra il comitato centrale e le masse, sempre indomite e pronte alla rivoluzione. E gli anni all'Unità di Macaluso.
Sergio Staino
Sergio Staino è disegnatore, scrittore, regista e operatore culturale. Anima inquieta della sinistra, è vignettista “storico” de l’Unità, di cui è stato direttore, ma le sue strisce sono apparse in tantissimi quotidiani e periodici italiani. Vive e lavora a Scandicci. Le sue pubblicazioni più recenti sono il romanzo
satirico a fumetti Alla ricerca della pecora Fassina, Giunti Editore, la biografia Io sono Bobo di Montanari e Galati, Della Porta Editori, e il libro Il Pesce con Silvio Greco, edizioni Slow Food e le illustrazioni per il libro Mamma quante storie di Andrea Satta, edizioni Enciclopedia Italiana.
Note del documentario
Alla morte della nonna Liliana, il regista pisano Duccio Chiarini ripercorre il passato fascista della sua famiglia con un viaggio fisico e insieme spirituale alla ricerca delle proprie radici. Servendosi di fotografie, documenti, lettere, cimeli e del diario del prozio Ferruccio, adolescente che aderì alla Repubblica di Salò, Chiarini racconta la storia del bisnonno Giuseppe Razzini, tornato a casa dalla Grande guerra con un occhio di vetro e entusiasta fascista della prima ora, e dei figli Liliana, Ferruccio e Maria Grazia, i primi due convinti seguaci di Mussolini, l'ultimata sposata con un antifascista. Qual era il rapporto fra queste persone? E perché i Razzini fecero calare una cappa di silenzio sugli anni della guerra, divisi dalla fede politica ma legati dall'affetto?
Ingresso gratuito su prenotazione tramite la piattaforma Eventbrite
Per informazioni:
dal lunedì al venerdì ore 10.00-19.00 0586/894563
sabato e domenica ore 10.00-19.00 tel. 0586/824552
mail: leggermente@itinera.info
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