Giovedì 13 febbraio alle ore 17.30 nella sede della Coppa Barontini (Scali del Ponte di Marmo 1)
L’Italia è il paese della cultura? Di questo e di altro si parlerà giovedì 13 febbraio alle ore 17.30 nella sede della Coppa Barontini (Scali del Ponte di Marmo, 1) in occasione del confronto organizzato dal Caffè della Scienza in collaborazione con il Comune di Livorno e con l’Associazione Coppa Barontini, che vedrà protagonisti Simone Lenzi, assessore alla cultura del Comune di Livorno, e i professori Maurizio Bettini e Daniele Manacorda.
Introdurranno Claudio Ritorni (presidente Associazione Coppa Barontini) e Carlo Bornaccini (Caffè della Scienza).
L’Italia è la nazione che, fra i dodici paesi più ricchi di cultura censiti dall’Unesco, possiede il maggior numero di “siti culturali”. Di questo dato è stato fatto un uso talora semplicemente sciovinistico – ah, la nostra bella Italia! - altre volte interessato piuttosto allo sfruttamento economico del turismo culturale: quello più volte denunciato da coloro che intendono sottrarre il nostro patrimonio ai modelli economici del mero profitto e dello sfruttamento ad ogni costo, per restituirlo alla sua dimensione di civiltà, cultura e bellezza.
Per questo l’Italia costituisce un luogo decisamente eccezionale dal punto di vista del suo patrimonio culturale. A volte, più che eccezionale, lo si direbbe sfacciatamente favorito. Vi sono infatti paesi, anche assai importanti, i quali hanno dovuto percorrere un lungo cammino per ‘darsi’ un passato culturale di cui le circostanze storiche li avevano resi in qualche modo privi.
Al di là di tali e tante testimonianze concrete, ciò che ancor più caratterizza il nostro passato culturale è il fatto che la popolazione stanziata sul suolo italiano è stata percorsa, per ben oltre due millenni, da un ininterrotto flusso intellettuale: composto non solo di poesia, filosofia, letteratura, arte e così via, ma – cosa che talora si trascura - da una tradizione di studi e di educazione al sapere della cui venerabile antichità potrebbero rendere testimonianza già solo le date di fondazione di molte fra le nostre Università.
Bisognerebbe forse ricordarsi più spesso che a contrassegnare l’Italia, nel suo complesso, agli occhi di molte nazioni straniere, non sono soltanto la cucina, il bel clima, la moda o l’estroversione degli abitanti, quanto e soprattutto l’eccezionale tradizione culturale che le è propria.
Al contrario, si ha l’impressione che i vent’anni appena trascorsi, e anche quelli che ci attendono, abbiano drammaticamente contribuito a spargere una spessa cortina di oblio sulla consapevolezza, da parte degli Italiani, di essere “the Land of Culture”.