Livorno, 29 novembre 2021 - Nel primo Ottocento granducale, l’illustre letterato livornese Giuseppe Vivoli compie in Toscana e in Italia diversi viaggi, partendo dalla nostra città. Quei diari, autografi di proprietà di un archivio privato, sono ora recuperati e stampati per la prima volta nella collana Le Tracce della casa editrice Antiche Porte di Reggio Emilia (pag. 262, € 15) a cura di Daniela Stiaffini, raffinata ricercatrice pisana.
Il volume sarà presentato martedì 30 novembre alla Biblioteca Labronica di Villa Fabbricotti alle ore 17,30.
Chi era Giuseppe Vivoli? Il passaporto del settembre 1822, ci descrive l’autore come un uomo «di anni 40», di «statura giusta, e privo di segni particolari», domiciliato a Livorno di Pisa e di condizione segretario del Dipartimento di Sanità. Il nostro autore nasce a Livorno il 19 marzo 1779, figlio di Vincenzo, commerciante di cappelli di feltro, studia all’Università di Pisa, dove si laurea in legge nel 1802. E’ cultore di lettere, amico del Guerrazzi e tra i fondatori dell’Accademia Labronica da cui poi nascerà l’omonima Biblioteca. La sua fama è legata, soprattutto, ma non solo, alla redazione degli Annali di Livorno dalla sua origine sino all’anno di Gesù Cristo 1840. Dal 1972, la strada alberata che da via Calzabigi porta a via Giosuè Borsi in città gli è dedicata.
“Il valore di questo testo ritrovato, che da voce e anima i viaggi, va ben oltre il piacere che io stesso ho nel restituire non solo alla mia città, ma alla collettività intera, la memoria scritta dal mio antenato. Il risultato è quindi un vero e proprio percorso che state iniziando nelle prossime pagine” scrive nell’introduzione Ottavio Lanzara.
Vivoli ci racconta nel suo testo non solo i territori e le genti che incontra, descrivendone le peculiarità, ma anche le sue emozioni, le fatiche e le paure di viaggiare nell’Italia d’inizio Ottocento. Emblematicamente scrive nel suo diario: “Che fate? L’Italia è bella ovunque, interessante! Ricchi di questo gentil paese, che scendete nella tomba senza averne vedute le ridenti provincie, voi dovreste aver scritto sull’anello che vi riconosce: Nascemmo cittadini del mondo e figli di una patria ammirabile”. I viaggi, fatti nella tarda estate del 1822, partendo da Livorno risalgono la costa toscana e passando da Pisa, La Spezia arrivano a Genova, via mare, e successivamente salgono a Torino.
Ecco quindi che questo antico testo recuperato vuole essere uno strumento per studiosi, storici, ma anche appassionati al viaggio e al paesaggio antico. Una fonte preziosa che dopo oltre due secoli torna a vedere la luce e può essere letto da un pubblico più numeroso degli addetti ai lavori.
Il volume sarà presentato il 30 novembre alle ore 17,30 presso la biblioteca Labronica di villa Fabricotti a Livorno. All’ incontro introdotto da Lucia Frattarelli Fischer, parteciperanno Simone Lenzi, assessore del Comune di Livorno, Olimpia Vaccari, presidente fondazione Livorno Arte e Cultura, Cristina Luschi, responsabile delle Biblioteche e dei Musei, Ottavio Lazzara, con un intervento su"I manoscritti Vivoli. Una storia di famiglia" e la curatrice dell’opera Daniela Stiaffini, "Il Diario del Viaggio da Livorno a Genova e Torino".
Ingresso libero, con l’obbligo di green pass e mascherina.